Ahimsā la non violenza

In questa giornata convenzionalmente dedicata all’Amore, vorremmo proporti un primo approfondimento sull’ Ahimsā: la non violenza.

“Evitare di fare del male ad ogni creatura è la vera sapienza,tutto il resto è ignoranza. “  BhagavadGītā

Per ricevere la nostra raccolta esperienziale ci piacerebbe che scrivessi qui nei commenti o in privato un pensiero d’amore o di gratitudine per TE, qualcosa che ti dona gioia o semplicemente un complimento.

L’Ahimsā  rappresenta per noi uno dei principi base imprescindibili per il benessere psico-fisico di un essere umano. 

La non – violenza, la salute mentale e la creatività dovrebbero procedere  di pari passo per permettere il corretto sviluppo emotivo,  cognitivo e sociale di un individuo.

Di seguito troverai indicazioni riguardanti il suo significato filosofico,  riflessioni sulle sue implicazioni nelle  relazioni (i rapporti con l’altro/a  e  con noi stessɘ) e nella vita in generale, più qualche consiglio  per cominciare a praticarla quotidianamente.

Ahimsā è un termine sanscrito  अहिंसा  composto da “a” – non  “himsā” – uccidere,  è il primo degli Yamas che insieme agli Niyamas rappresentano le linee guida etiche base della filosofia Yogica, sono i primi due gradini dell’Asthanga Yoga (approfondiremo questo argomento nei prossimi post).

L’ Ahimsā è un importante precetto dell’ Induismo, del Gianismo e del Buddismo ed è stata introdotta in Occidente dal Mahatma Ghandi.

L’osservanza dell’ Ahimsā costituisce il fondamento della moralità di queste filosofie/religioni per le quali, Ahimsā, significa compagnia, vicinanza, compassione per ogni altra creatura vivente, ma soprattutto significa riconoscere il proprio Sé in ogni altro essere; è  questo il motivo per cui viene data molta importanza alla vigilanza costante.

Per queste filosofie, la disattenzione è la causa principale del peso del nostro Karma, è lei che ci rende irresponsabili, mentre dovremmo sorvegliare ogni nostro gesto perché potrebbe nuocere e causare sofferenze  ad altre creature. Questo tipo di attenzione a ogni singola azione va applicata anche ai pensieri e alle parole, la sola idea di fare del male, è considerata colpevole quanto l’azione, mentre l’intenzione pura è importante al punto che, se per un incidente fortuito si causasse involontariamente  violenza nonostante la costante vigilanza, si rimarrebbe innocenti.

L’ Ahimsā è quindi un sentimento che andrebbe attivato in qualsiasi momento della vita e verso qualsiasi creatura, in primis verso noi stessɘ.

Io stessa per molto tempo ho associato questo concetto solo al rapporto con l’esterno, tralasciando l’importanza dell’impatto che hanno tutte le forme di violenza che quotidianamente ci si auto infligge.

Mi riferisco a tutti i  pensieri e le parole nocive e denigranti che esprimevo sul mio aspetto, sulle mie  capacità e sulle mie scelte, a  tutte le forzature che  imponevo ogni giorno al mio corpo (in termini di cibo, riposo e piacere), a tutte le volte che non ascoltavo e non rispettavo il mio sentire, le mie fragilità i miei bisogni più profondi,  per adeguarmi agli standard sociali, famigliari o lavorativi (TizianaTosoni).

I pensieri e le parole hanno un potere molto elevato: è dimostrato che a livello neurologico parole distruttive aumentano la produzione degli ormoni dello stress (come il cortisolo), mentre parole edificanti  aumentano la produzione di ormoni del benessere (come la dopamina). Questo non influisce solo nel breve termine ma può andare a modificare la struttura del nostro cervello e rinforzare o indebolire il nostro sistema immunitario (fonti “Words can change your brain  di Mark Waldman e Andrew Newberg; “Basta Dirlo” di Paolo Borzacchiello).

Il primo passo per fare un cambiamento è sempre quello di portare consapevolezza nella nostra vita. Possiamo cominciare col fare attenzione  quando e quanto siamo solitɘ usare parole screditanti, pensieri dannosi o abitudini malsane verso noi stessɘ, e col tempo cominciare a ridurli o a modificarli.

Proviamo a non giudicarci durante questo processo, può essere molto impegnativo cercare di modificare meccanismi ormai consolidati dalla nostra mente e può accadere che si  ripropongano anche a distanza di tempo, nonostante  pensassimo di averli sradicati.

Cambiare completamente la nostra vita non solo non  è sempre possibile, ma a volte non è nemmeno la soluzione; possiamo sicuramente aumentare la nostra presenza e consapevolezza, imparare a selezionare le nostre parole e col tempo anche i nostri pensieri, cominciare a liberarci dei luoghi comuni, modificare piccole abitudini e riconoscere e rispettare i nostri bisogni.

Ahimsā vuol dire avere il coraggio di essere ciò che si è, vivere secondo i propri valori, le proprie passioni, secondo ciò che sentiamo come espressione autentica della nostra Essenza. Anche se qualcosa è socialmente accettato e considerato giusto, non è detto che lo sia per noi, concediamoci almeno il permesso di mettere in discussione ciò che ci viene presentato come unica verità e possibilità.

Qualsiasi relazione che sia di amicizia, di coppia o famigliare racchiude in sé  un rapporto di Amore; l’Amore ha mille sfumature e intensità ed è proprio questo il suo bello, perché è come la Vita: mai uguale e in perenne trasformazione.

Prima di poter amare realmente qualcun altro/a è necessario imparare ad amare profondamente noi stessɘ,  ogni singola paura, debolezza, ogni lacrima versata o trattenuta, ogni parola non detta, ogni errore e fallimento vissuto e superato, con la stessa intensità di quanto amiamo la nostra forza, le nostre attitudini, il nostro sorriso e la nostra luce. (Monica Vitali)

Ahimsā significa  imparare a riconoscere quali sono le relazioni davvero evolutive ed edificanti, quelle in cui ci sentiamo capitɘ, sostenutɘ, rispettatɘ, spronatɘ sia nei momenti di luce sia in quelli più difficili di buio.

Significa imparare ad allontanarci e lasciare andare tutto quello che invece ci fa sentire inadeguatɘ e a disagio, imparare a chiedere aiuto e prendersi il tempo e lo spazio per guarire. 

Ahimsā può quindi essere applicata ad  ogni aspetto della nostra esistenza. 

Secondo gli  “Yoga Sutra” di Patanjali (testo filosofico indiano,  fondamento dello Yoga) le Asana (posizioni corporee) dovrebbero essere stabili e confortevoli,  dovremmo quindi adottare l’Ahimsā anche durante le Asana: non   forzare il nostro corpo per eseguire a tutti i costi una posizione, né paragonare il nostro percorso a quello delle altre persone.

Di seguito troverai alcune pratiche per aiutarti a ritrovare e ricostruire la connessione con te stessɘ.


 PRATICHE


Hatha Yoga  – Pranayama  

Tiziana Tosoni  (Blog - Instagram - tiziana.tribal@yahoo.it)

Siediti in una posizione comoda con la schiena dritta, chiudi gli occhi e osserva il tuo respiro naturale per qualche istante. Porta il pollice della mano destra sul polso sinistro (sotto al  pollice) e connettiti con il  battito del tuo cuore. Dopo un po’ prova a staccare le mani ma a rimanere in contatto con il tuo battito. Resta così per qualche minuto osservando semplicemente quello che accade nel tuo corpo. Quando te la senti, dolcemente riapri gli occhi.


Arte espressiva  - Dai luce al tuo Cuore Sacro 

 Monica Vitali (Instagram - vitalimonica@outlook.it )

Il cuore sacro da sempre simboleggia l'amore divino incondizionato. Per questa breve pratica ti occorreranno: un foglio delle dimensioni che preferisci, matita, gomma, temperino e del colore (matite colorate, penne colorate, acquarelli).

Trova un posto tranquillo e se desideri scegli la tua musica preferita e siediti comodamente (al tavolo o a terra se preferisci). Inizia dedicandoti qualche istante per te, per il tuo respiro e quando sei prontə incomincia a disegnare il tuo cuore, sentendoti liberə nel deciderne la forma, le dimensioni e i suoi ornamenti (fiori, deocrazioni, elementi nautrali). Lasciandoti ispirare dai colori, scegli quello che senti più affine a te per il tuo cuore in questo momento.

Una volta terminato il disegno, scrivi sul foglio una frase d'amore per te, per ringraziarti del tempo che ti sei donatə. 


Cristalloterapia - il Quarzo Rosa  

Elena Cuboni (Sito - Instagram - intuizionecristallina@gmail.com)


Legato ad Anahata Chakra e all'amore, ha una vibrazione dolce e serena. Cura e lenisce ferite, alleviando quel peso relativo al dare e ricevere amore. Riesce a dissolvere le preoccupazioni, portando grande centratura. E' come una carezza per il cuore, capace di sostenerci nel processo di perdono e accoglienza.

E' un minerale che si forma attraverso un processo litogenico primario e per questo è in grado di aiutarci nell'affrontare le novità, sostenerci nella crescita animica, e nello sviluppo della nostra consapevolezza.

Per lavorare con i cristalli è fondamentale connettersi in maniera profonda alla loro anima, partendo dall'osservazione per poi passare all'accoglierli anche a livello fisico. Potete provare a posizionare il quarzo rosa sul cuore dopo la pratica di Yoga, sdraiandovi per terra, lasciando che le sue vibrazioni vi sostengano nel curare il vostro quarto chakra.

Una volta terminata la pratica ricordate di ringraziarlo e di purificarlo da tutte le energie assorbite.


Nada Yoga - Humming

Amanda Tosoni Sito - Facebook - info@amandacantoeyoga.it)

Siediti in una posizione comoda con la schiena dritta, porta una mano sul petto e  l'altra sull'addome, inspira lentamente sentendo l'aria sollevare la mano sull' ombelico, espira  emettendo il suono “mmmm” a bocca chiusa, su una nota per te bassa e comoda, percepisci attraverso la mano sul petto la vibrazione creata della tua voce all'altezza del cuore.

 


Naturopatia  - Green Smoothie (febbraio/marzo)

Cecilia Gaiara (Instagram - info@ceciliagaiara.it)

Ingredienti: 1 pera, 1 kiwi, spremuta di un cedro, 3/5 foglie di menta, un bicchiere di latte di cocco

Aggiusta le quantità o modifica gli ingredienti a seconda dei tuoi gusti e per rendere lo smoothie più piacevole da bere. Se vuoi renderlo più morbido e denso puoi aggiungere un cucchiaio di semi di chia o sostituire il latte di cocco con yogurt di cocco o da altra fonte vegetale. Se invece vuoi renderlo più liquido ti basterà aggiungere acqua fresca.

Ideale per la tua colazione, un aiuto per stimolare la digestione profonda e migliorare le funzionalità intestinali, una sferzata di pura energia per il tuo corpo.


Grazie 

Grazie per il tempo che hai dedicato a TE e a Sunyarta.

Sperando che le pratiche e i consigli ti siano stati utili e d'ispirazione, ti ricordiamo che puoi sempre contattarci per qualsiasi dubbio o informazione.

Ci piacerebbe tantissimo ricevere un tuo feeedback, una condivisione della tua esperienza con noi, nei commenti qui sotto, tramite la nostra email info.sunyarta@gmail.com o in privato su Instagram.


Commenti